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MUSICOTERAPIA: musica e benessere

MUSICOTERAPIA: usare la musica per favorire il benessere!

“La musicoterapia è una modalità di approccio alla persona che utilizza la musica o il suono come strumento di comunicazione non-verbale, per intervenire a livello educativo, riabilitativo o terapeutico, in una varietà di condizioni patologiche e parafisiologiche” Fonte Wikipedia

In questi ultimi giorni sui social sta girando il video di un’anziana signora in carrozzina che sentendo la musica con un paio di cuffie, comincia a muovere le mani e le braccia quasi in una sorta di danza, seppur la sua età ed il suo fisico purtroppo non la aiutino di certo. Bè quella signora è  Marta C. González e faceva parte del balletto di New York negli anni Sessanta.
E quello che si vede nel video è un vero e proprio momento di musicoterapia.

 

 

 

QUANTO è POTENTE LA MUSICA!?

In questo articolo parleremo di musicoterapia e di frequenze cosiddette benefiche.
La musicoterapia comprende 5 modelli o metodi diversi che possono prevedere, l’ascolto di brani, l’esecuzione con strumenti, la libera improvvisazione, il canto, la danza o il movimento.
Nelle strutture scolastiche, la musicoterapia viene usata poiché si ritiene, possa contribuire all’organizzazione di una personalità equilibrata e matura.

La musicoterapia viene utilizzata con bambini affetti da disturbi dell’apprendimento (es. Sindrome di Down), con pazienti autistici, con chi ha disabilità psicofisiche, con pazienti che soffrono di disturbi dell’udito. Il musicoterapeuta molte volte usa ritmi e suoni diversi per portare il paziente a un graduale miglioramento della coordinazione. Oppure stimola la creatività dei pazienti facendoli suonare o chiedendo loro di improvvisare movimenti in base al ritmo percepito.

Esistono poi rami della musicoterapia più improntati a esplorare la storia e la vita interiore del paziente per condurlo verso una maggiore auto-conoscenza-consapevolezza. Un altro modello è la musicoterapia definita comportamentale che prevede l’uso della musica per stimolare il RINFORZO di alcuni comportamenti “positivi” oppure L’ELIMINAZIONE di comportamenti dannosi e/o distorti.

 

 

 

 

MUSICA E SALUTE: musicoterapia per pazienti diversi

Recentemente il mondo scientifico si è focalizzato sulla possibilità di sfruttare tale pratica come terapia complementare, nella cura di varie patologie.
La musicoterapia può migliorare la salute dei pazienti a diversi livelli, facilitando il raggiungimento degli obiettivi di trattamento. La musicoterapia può essere applicata in gravidanza, nell’insegnamento scolastico come abbiamo visto prima o abbinata alla terapia in reparti di medicina oncologica, palliativa e geriatrica.
Inoltre può essere associata alle terapie psichiatriche per ridurre, ad esempio, i sintomi della schizofrenia e controllare gli stati di agitazione associati alle demenze, migliorando la qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari.

 

 

MUSICA ED ENDORFINE

La musica si è anche dimostrata efficace nell’attenuare l’ansia e la percezione del dolore, perfino in condizioni complesse, come nei pazienti in attesa di intervento chirurgico.
Perché la musica fa bene?
La musica è in grado di attivare nel nostro cervello le reti neurali correlate al piacere: innescando la produzione di endorfine, che migliorano l’umore e inducono uno stato di rilassamento.

Non sempre però la musica ha effetti positivi o almeno non su tutti; non tutte le persone sono uguali e per qualcuno la musica potrebbe essere stata, in passato, causa di sofferenza o associata a momenti tristi.

 

 

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FREQUENZE CHE FANNO BENE: POSITIVE VIBES

La musica è fatta di suoni, entità fisiche associate a vibrazioni – cioè alla compressione e decompressione di molecole all’interno dell’aria o di altri materiali.
Queste onde di compressione e decompressione sono presenti anche nel cervello: le onde cerebrali. Le frequenze di queste onde sono associate a determinati stati; per es. onde tra gli 0 e i 4 Hz, sono associate al sonno, le onde da 8 a 12 Hz si verificano quando il cervello sogna ad occhi aperti (visualizzazione) o sta consapevolmente praticando meditazione. Queste frequenze dipendono e sono influenzate sia da stimoli interni, che da stimoli esterni. Oggi è possibile sfruttare questo fenomeno nella cosiddetta stimolazione sensoriale ritmica, utile ad esempio nei casi di Alzheimer e Parkinson.

Le frequenze benefiche sembrano quelle comprese tra i 30-40 Hz. Nelle persone con Alzheimer migliorano le capacità cognitive, la lucidità e l’attenzione; gli effetti delle frequenze benefiche a 40 Hz sembrerebbero dipendere dal fatto che la patologia le alteri e che la stimolazione sensoriale ritmica le ripristini. Nelle persone con Parkinson, invece, queste frequenze benefiche aiuterebbero a contrastare l’attività dei neuroni che interferiscono con le normali funzioni cerebrali, migliorando il funzionamento dei circuiti nervosi che controllano i movimenti.

 

 

Come può il suono interagire con un malessere fisico? Cosa dice la scienza

Ogni elemento presente nel nostro corpo “irradia/vibra”, ogni nostra cellula! Il nostro stesso cervello funziona con impulsi elettrici, le orecchie assorbono vibrazioni e produciamo suoni (la voce) ad esempio. Gli scienziati hanno mappato queste frequenze. Hanno notato dopo vari studi che ci sono differenze di frequenza negli esseri umani sani rispetto a quelli malati e che ogni malattia ha una frequenza diversa.

 

Nel 1929, l’ingegnere russo George Lakhovsky, con il suo libro “La vita segreta e onde che curano, ha dato vita a un nuovo concetto di guarigione, fondato sulla radiobiologia. Lakhovsky sosteneva che tutte le cellule viventi, producono e irradiano oscillazioni ad alte frequenze e rispondono a oscillazioni di frequenze diverse provenienti da fonti esterne. Il mondo di oggi è bombardato da impulsi elettromagnetici, dai telefoni cellulari ai forni a microonde, e i ricercatori temono che questa potrebbe essere una delle cause dell’aumento del rischio di cancro. Cosa succede allora quando le oscillazioni esterne concordano con le frequenze delle oscillazioni delle cellule interne? Secondo Lakhovsky, ma anche secondo studiosi più recenti, l’essere vivente diventa più forte e resta in salute.

 

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ALTRI STUDI

Alcuni organi del nostro corpo reagiscono di più a determinate frequenze. Facci caso, un suono stridente ha un effetto immediato sulla nostra espressione facciale, magari serriamo la mandibola o stringiamo istintivamente e di riflesso i denti. Un altro esempio è l’effetto di un suono molto basso che percepiamo molto di più nella zona dello stomaco (sei mai passato vicino a un subwoofer o a una cassa di una discoteca con bassi allucinanti ? )
Una serie di esperimenti condotti dalla dott.ssa Margaret Patterson, dall’ingegnere di terapia neuro-elettrica, e dal dott. Ifor Capel, hanno rivelato come le onde cerebrali alfa abbiano stimolato la produzione di serotonina.

Il dr. Capel ha spiegato:
“Per quanto possiamo dire, ogni centro cerebrale genera impulsi ad una frequenza specifica in base al neurotrasmettitore che secerne. Presumibilmente, quando inviamo onde di energia elettrica a, ad esempio 10 Hz, alcune cellule nel cervello risponderanno poiché normalmente reagiscono all’ interno di quella gamma di frequenza.”

 

Vediamo quali sono le principali FREQUENZE BENEFICHE:

  •   7,83 Hertz (spesso arrotondato a 8): la cosiddetta frequenza della Terra;
  • 285 Hertz: rapida guarigione e rigenerazione dei tessuti;
  • 396 Hertz: rimozione di stati d’ansia e angoscia;
  • 417 Hertz: adatta per una fase di cambiamento, di rinnovo, lasciare andare il passato;
  • 432 Hertz: la cosiddetta accordatura aurea della nota musicale LA;
  • 528 Hertz: riparazione e riequilibrio del DNA;
  • 639 Hertz: apertura all’altro, compassione, connessione nei rapporti umani;
  • 741 Hertz: stimolazione della guarigione, del sistema immunitario e del risveglio interiore;
  • 852 Hertz: ritorno all’ordine spirituale personale e all’armonia con il cosmo.

 

 

 

RIFLESSIONE

Che la musica fosse cosa buona e giusta, che ci facesse emozionare, riflettere, caricare, rilassare questo lo sapevamo ma è ancora più bello ed anche molto interessante, sapere che la scienza stia cercando di comprendere meglio quanto il suono, la musica, le frequenze possano intervenire positivamente sul nostro organismo. E’ straordinario sapere che la musica, considerata dalla maggior parte delle persone un semplice passatempo, possa addirittura affiancarsi a terapie tradizionali per la cura di diverse patologie.

Tra le fonti: Naturlove.it

 

 

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Autore

  • Carlo Perino

    Autore e Fondatore di MOVIMENTOEBALLO.COM Mi avvicino alle danze caraibiche nel 2007, senza alcuna predisposizione al ballo. Comincio per sfida, mi innamoro e trasformo il ballo nel mio lavoro principale. Sono un insegnante di Danze caraibiche, Kizomba e Hip Hop. Ho insegnato in diverse scuole e palestre del Nord Italia, ho inoltre tenuto corsi di Zumba e Aerobica. Negli ultimi anni mi sono avvicinato molto alla danza contemporanea e moderna. Ho creato questo sito per dare la possibilità alle persone di avvicinarsi gratuitamente al mondo del ballo e del movimento. L intento è di fornire stimoli, informazioni utili, curiosità al lettore.

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